ORONERO dalle scritture del fuoco, è stato presentato presentato in conferenza stampa venerdì 18 maggio alle 10.30 in Villa Campolieto a Ercolano con al tavolo l’autore delle foto, rappresentanti delle istituzioni, del mondo scientifico e culturale. Immagini cariche di potenza e mistero, dove talvolta uomo e natura si fondono in un connubio inscindibile. Volti di giovani uomini solcati da rughe per il troppo caldo e la eccessiva fatica del lavoro nelle terre dell’estremo Oriente. Ma anche paesaggi incontaminati, quasi dei quadretti idilliaci, dove spiccano i vulcani delle terre del Nord Europa baciate dal sole o quelli del Centro America caratterizzati da riserve naturali e vulcani attivi.

Risultati strabilianti, quasi magici, capaci di catturare l’attenzione anche di chi, in maniera distratta, si avvicina per la prima volta all’arte fotografica. Accanto alle foto, anche un’installazione multimediale in 3D raffigurante il Vesuvio. La mostra è promossa dall’associazione culturale ‘Oronero dalle scritture del fuoco’, che con questo evento parte dal Vesuvio e inizia il suo lungo cammino per promuovere l’incontro con altri popoli e tutte le possibili relazioni e le forme di simbiosi che nel corso del tempo essi hanno sviluppato con il ‘Vulcano’. Un viaggio attraverso immagini che creano una rete di relazioni per dar vita a un villaggio universale come luogo di incontro di culture, di dibattiti, di confronto, di creatività, di cooperazione, di scambio, uno spazio dove celebrare il sapere degli uomini, la cultura dei popoli, la loro diversità. A tal proposito, tenuto conto che Mibact e Mipaaf hanno decretato il 2018 anno del cibo italiano nel mondo, la mostra si inserisce a pieno titolo nel calendario di avvenimenti per celebrare la straordinarietà del cibo e della cultura enogastronomica italiana e dar vita durante il periodo dell’esposizione a iniziative mirate come degustazioni di prodotti di eccellenza del Vesuvio, dibattiti. Il 18 maggio a Villa Campolieto vi sarà anche una degustazione culinaria con prodotti tipici del Vesuvio. Il presidente di Oronero, Carmine Maione dice: “Oronero rappresenta il villaggio universale dei popoli e delle aree vulcaniche emerse e sommerse del pianeta e partendo dal Vesuvio e dall’Etna iniziamo il nostro viaggio per incontrare popoli e valorizzare i beni culturali, il patrimonio artistico, il cibo, la biodiversità e la cultura in ogni sua forma”. Non è un caso che per la presentazione dell’evento e per la mostra siano state scelte le sedi rispettivamente della settecentesca Villa Campolieto e della Reggia di Portici.
Villa Campolieto, progettata dall’architetto Luigi Vanvitelli e oggi sede della Fondazione Ente per le Ville Vesuviane, è una splendida dimora del Miglio d’Oro la strada caratteristica per i giardini ricchi di pometi. A metà del Settecento re Carlo di Borbone, affascinato dall’amenità dei questi luoghi, decise di costruire a pochi metri la sua residenza, la Reggia di Portici.
L’idea di ‘unire’ virtualmente la Villa e la Reggia borbonica rappresenta un tentativo di tenere insieme e rilanciare due attrattori culturali e turistici tra i più importanti del territorio vesuviano

Interventi del sindaco della città Ciro Buonajuto, della direttrice dell’Osservatorio Vesuviano Francesca Bianco, Fabio Terribile professore all’Agraria e Presidente Società Italiana Pedologia, Francesco Sirano direttore del Parco Archeologico di Ercolano, il prof. Raffaele Sacchi del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Vincenzo Saggiomo dell’istituto Dohrn ed altri. Significativa anche la presenza alla conferenza di presentazione di alcune sigle sindacali: sono intervenuti Giuseppe Mazzullo vicepresidente e direttore generale della Cicas – imprenditori commercianti artigiani turismo servizi, e Gerardo Guida dell’Acai Associazione cristiana artigiani italiani.

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